Ortoressia: l’ossessione per il cibo “sano”
Da qualche anno si usa l’espressione Ortoressia Nervosa per indicare un comportamento alimentare che si sta diffondendo soprattutto nei paesi industrializzati: l’ossessione per i cibi naturali, biologici e cosiddetti “sani”.
Gli individui che ne sono affetti si concentrano in modo ossessivo sulla purezza del cibo ingerito: la loro preoccupazione non è come nell’anoressia o la bulimia la quantità degli alimenti, ma la loro qualità. Essi esercitano un forte controllo su tutti gli alimenti che consumano, arrivando a limitare moltissimo le loro scelte. Nella ricerca esasperata del cibo sano e biologico finiscono per adottare diete sbilanciate e prive dei nutrienti essenziali e spesso finiscono per eliminare occasioni sociali e limitare le loro vite personali.
La diffusione di questo disturbo dipende da alcuni fenomeni socioculturali: oggi, a ben ragione, si parla molto di ecologia e si porta molta attenzione all’inquinamento dell’ambiente in cui viviamo e alle fonti di contaminazione che inevitabilmente finiscono per danneggiare la qualità del nostro cibo, portando allo sviluppo di malattie e disturbi prima sconosciuti. Alla base di queste tendenze vi sono stati dei fatti reali che sono stati portati all’attenzione dai mass media: ad esempio la famosa encefalopatia da carne della mucca pazza, le malattie trasmesse dalle carni dei polli infetti, le intossicazioni da mercurio causate dal consumo di pesce, la paura degli organismi geneticamente modificati.
Inoltre, in questo periodo storico si va diffondendo una forte preoccupazione per la salute e la ricerca di stili di vita più equilibrati e “salutari”. Ne sono un chiaro esempio i movimenti vegani, crudisti, macrobiotici e vegetariani che sono sempre più conosciuti e riscontrano un crescendo di interesse anche da parte dei mezzi di diffusione di massa. La cultura della coscienza alimentare è indice di una nuova consapevolezza che si sta diffondendo a livello globale.
Tuttavia questa ricerca del benessere e dell’equilibrio in alcuni casi può anche degenerare in patologia: quando la fissazione per il cibo “sano” diventa troppo pervasiva e finisce per stravolgere le abitudini di una persona, questo comportamento può essere il sintomo di un sottostante disagio alimentare. Queste forme minori di disturbi alimentari non sono certamente così gravi e non hanno ripercussioni forti sulla salute quanto l’anoressia e la bulimia; tuttavia, poichè vengono considerate come il frutto di tendenze della contemporaneità o di ideologie stravaganti e bizzarre, possono essere sottovalutate e non trattate.
Attenzione, quindi a non scambiare l’Ortoressia per una moda: si tratta di un vero e proprio disturbo alimentare che causa un disagio significativo e influenza negativamente la vita di chi ne soffre.
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