Obesità: la malattia più diffusa del terzo millennio
Il sovrappeso e l’obesità stanno avendo un notevole e preoccupante incremento in tutto il mondo occidentale. Nel 1997 è stato publicato dall’OMS il primo documento sull’obesità, nel quale essa viene definita come “la malattia cronica più importante del terzo millennio”.
L’obesità è considerata come un’epidemia globale perché interessa oltre il 50% della popolazione adulta delle civiltà industrializzate.
Oggi nel mondo vivono 300 milioni di obesi e la gravità del problema è destinata a peggiorare sia nei paesi industrializzati come Nord America ed Europa, ma anche in quelli in via di sviluppo come Cina, India e Sud America. E’ evidente che il sovrappeso e l’obesità sono le malattie più importanti e diffuse del nostro secolo e che il problema ha assunto una connotazione sociale.
Paradossalmente, mentre nelle nazioni più povere si soffre ancora la fame e si combatte contro la denutrizione, nei paesi ad elevato tenore economico l’alimentazione è connotata da eccessi e aberrazioni. Nei paesi industrializzati l’alimentazione è senza dubbio quantitativamente e qualitativamente sbagliata.
L’obesità in Italia
In Italia 19 milioni di persone sono in sovrappeso; 5 milioni di persone sono obese, di cui 1 milione e mezzo presentano obesità grave. In percentuali significa che in Italia un adulto su 3 (31,7%) è in sovrappeso, mentre il 10,7% della popolazione è obeso.
Nel nostro paese le condizioni di sovrappeso e obesità sono più diffuse tra gli uomini che tra le donne: ben il 45,2 % degli uomini è in sovrappeso e l’11,3% è obeso rispetto al 27,7 % e il 9,3% delle donne.
A livello geografico si osserva che il fenomeno è più diffuso nel Sud (50,9%), in particolare in Molise, Campania e Calabria.
Si osserva inoltre che la prevalenza dei problemi di peso è molto più elevata nelle fasce della popolazione con livello di istruzione più basso: tra gli adulti con titolo di studio medio-alto (diploma, laurea) la percentuale di obesi è pari al 4,5%, mentre la percentuale di obesi sale al 15% tra gli adulti con licenza elementare o senza alcun titolo.
Obesità e sovrappeso tra i bambini
Purtroppo anche per quanto riguarda i bambini i dati sono allarmanti: uno studio svedese ha indicato che nel mondo ci sono 400 milioni di bambini obesi, dei quali 20 milioni sono bambini al di sotto dei 5 anni di età.
In Italia un indagine dell’Istituto Nazionale di Statistica condotta nel 2000 ha rilevato che nella fascia d’età tra 6 e 17 anni la prevalenza dell’obesità è del 26,9% tra i maschi e del 21,2 % tra le femmine.
Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale alla gravità dell’eccesso ponderale. L’avere uno o entrambi i genitori obesi è considerato il maggiore fattore di rischio per la comparsa dell’obesità nel bambino. Infatti, il rischio di obesità è pari al 35% se entrambi i genitori sono obesi e al 25% se solo uno dei genitori è obeso.
Il fatto che un bambino già all’età di 5-6 anni sia in sovrappeso è considerato un indicatore precoce di obesità in età adulta.
Ma non finisce qui: oggi il rischio di sviluppare il diabete è presente persino nei bambini. Il diabete di tipo 1, che è causato da una carenza di insulina e si differenzia dal diabete di tipo 2 che si sviluppa di solito negli anziani e negli obesi, può infatti svilupparsi anche in età pediatrica.
Una ricerca condotta in 29 paesi europei tra il 1989 e il 2003 sui pazienti affetti da diabete ha riscontrato che il 5,4 % dei pazienti erano bambini sotto 5 anni di età. Secondo i dati diffusi dalla European Association for the Study of Diabetes, questa malattia nel mondo uccide una persona ogni 10 secondi. Si calcola che nel 2020 ci saranno circa 160 mila adolescenti affetti da diabete di tipo 1.
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